Il portone di Palazzo Zuccari a Roma

Nel livello “Mercati Traianei” in Tomb Raider Chronicles, è presente una piccola grotta allagata con un enorme viso maschile dall’aspetto piuttosto burbero, dietro il quale troviamo appunto un’area sommersa con delle piccole cascate d’acqua. Ebbene, quest’entrata piuttosto singolare ricorda moltissimo il portone del Palazzo Zuccari a Roma: molto probabilmente gli autori del gioco si sono ispirati a questa struttura per ricreare la loro versione di un livello ambientato, appunto, proprio nella capitale italiana.

STORIA

Il Palazzo Zuccari, noto anche come Palazzetto Zuccari, fu la dimora di Federico Zuccari, artista particolarmente estroso che intorno al 1590 creò da sé questa sontuosa dimora per abitarvi egli stesso, con un progetto molto più grandioso rispetto al Palazzo Zuccari presente a Firenze.

Questa casa d’artista venne costruita su un terreno che lo stesso Federico acquistò all’epoca proprio a tale scopo, e che si trova in una posizione panoramica di grande importanza: vicino alla Trinità dei Monti, sui resti degli antichi giardini di Locullo. Il progetto che Federico aveva in mente, però, era davvero troppo ambizioso e pertanto non venne rispettato alla lettera, ma venne parzialmente ridimensionato.

Dopo la morte di Federico Zuccari nel 1604, il palazzo passò di mano in mano a diverse persone: dapprima Federico lo lasciò agli artisti dell’Accademia di San Luca, ma di fatto se ne appropriò Marc’Antonio Toscanella; successivamente, l’architetto Girolamo Rainaldi ingrandì il palazzo fino a dargli l’aspetto che mantenne fino al 1904, quando il Palazzo Zuccari di Roma subì grandi interventi di ristrutturazione. Poi, la famiglia Zuccari riacquistò il palazzo finché un membro della famiglia, avvocato Federico Zuccari (stesso nome dell’artista che creò il palazzo) lo vendette a Henrichetta Hertz, che lo donò successivamente al governo tedesco costituendo la Biblioteca Hertziana, specializzata in storia dell’arte.

A Palazzo Zuccari visse anche la regina Casimira di Polonia dal 1702 in poi, che vi fece anche costruire all’interno un piccolo teatro in cui venivano esibite le opere del suo musicista di corte, Domenico Scarlatti. Nel 1756 invece, il palazzo divenne la dimora dei Fratelli delle Scuole Cristiane: per questo motivo prese anche il nome di “Palazzo dei Frati”.

Palazzo Zuccari fu citato anche da Gabriele D’Annunzio nel romanzo “Il Piacere”.

Una foto del portone di Palazzo Zuccari a Roma (facciata sulla via Gregoriana). Foto di Effems

ARCHITETTURA

La caratteristica che più salta all’occhio del Palazzo Zuccari a Roma è proprio quella che lo accomuna al livello “Mercati Traianei” del quinto capitolo di Tomb Raider: le cornici del portone principale e delle finestre hanno le sembianze di enormi bocche spalancate, dallo stile legato all’architettura manierista che si sviluppò nel periodo tra il 1530 e il 1610.

Queste mostruose bocche sono ispirate ai Giardini di Bomarzo, in provincia di Viterbo. Si tratta di un complesso monumentale italiano noto anche come Parco dei Mostri, che ospita appunto numerose statue ritraenti mostri e figure mitologiche e di cui l’orco è il mostro che simboleggia i giardini di Bomarzo.

Scultura di orco, mostro simbolo dei Giardini di Bomarzo. Foto di Livioandronico2013

Inizialmente il palazzo era formato da tre corpi: uno adibito a studio su Piazza Trinità dei Monti; uno residenziale che era la facciata principale su via Sistina; il giardino di ingresso sulla via Gregoriana (dove troviamo il portone dall’aspetto grottesco).

I tre mascheroni (portone e due finestre) sulla via Gregoriana, che Zuccari aveva già utilizzato in precedenza per rappresentare l’entrata dell’inferno dantesco, erano volti a spaventare il visitatore che però, una volta entrato, sarebbe rimasto incantato dalla bellezza paradisiaca del giardino.

Il giardino, quadrato e largo 17 metri per lato, era probabilmente un giardino di rose abbellito da fontane e statue. Lo studio è a pianta trapezoidale e tutti gli interni del palazzo, specialmente la scalinata, il salone e la galleria, si presentano come la dimora di un illustre artista.

Fonte: it.wikipedia.org

A cura di Ilaria Croft